C’è chi crede in tutto. Chi non crede in niente. C’è chi crede nei sentimenti che ci spingono sempre verso nuovi orizzonti. Chi invece trova la felicità solo nelle cose materiali. C’è chi è fedele ad una religione. Chi invece crede a un’ideologia.
Ma tu, credi?
Credo nell’amore, quello antico, puro, solido. Quell’amore in cui si dà tutto, e si riceve tutto. Quell’amore che ti spinge a dire “sì, è questa la mia nuova casa”. Un amore sempre attivo, nemico dell’abitudine e della pigrizia. Quell'amore che ti porta ad accettare i suoi difetti (che tanto – per quanto tu possa faticare – resteranno sempre li, trasformandosi in “segni di riconoscimento”), i suoi sogni, le sue speranze e i suoi obiettivi.
Credo nell’amicizia, che ti fa perdere il fiato dalle risate, fino a sentir dolore. In quell'amicizia che il tempo non logora, anzi lo fortifica. In cui ti senti davvero libera. Quell’amicizia dalle lunghe telefonate e dalle grandi chiacchierate. In cui i consigli diventano quasi ordini, e i prestiti si trasformano in “regali”. Credo nell'amicizia in cui un diario segreto non serve, perché ci sono loro (le amiche) a essere i tuoi segreti più preziosi. Credo in quell'amicizia fatta di lunghe litigate, che finiscono sempre con un “prestami il mascara, che si è tutto sbaffato”.
Credo nella famiglia, eterno rifugio. Unico posto in cui si parte, ma nel quale si può sempre far ritorno. Credo in quella famiglia, che di bianco ha solo la tovaglia per i giorni di festa. In quella famiglia dove c’è il più forte legame. Credo nella famiglia in cui la mamma è troppo apprensiva e il babbo troppo brontolone. In cui si fissano degli orari, che puntualmente non si rispettano (“appena arrivato, si è chiuso il passaggio al livello”, “volevo arrivare prima, ma che traffico!”).
Credo nella fratellanza, e alla sua unione. Credo al legame saldo che può unire un fratello ad una sorella, che per quante grida ci saranno, per quanti cuscini voleranno, mai si spezzerà. Credo in fratellanza che ti spinge a raccontar fandonie ai tuoi genitori, solo per proteggerlo dalle conseguenze (anche se le meriterebbe, eccome!). Credo a quel sentimento che ti fa dire “tu con lei ci puoi uscire, ma se gli fai del male «ti spiezzo in due»”. Quella fratellanza che, in qualunque luogo, tempo, spazio, ci sarà sempre.